Per avere la Palestina e il Libano in prima pagina, sostieni Orient XXI!

L'immagine presenta un messaggio di supporto per la stampa indipendente, con un uomo che indossa un gilet con la scritta "PRESS" mentre prende appunti. Accanto a lui c'è un bambino. La scena è situata in un contesto che sembra essere un campo, evidenziato da tende. In cima all'immagine c'è il testo "SOUTENEZ LA PRESSE INDEPENDANTE" e alla base "SOUTENEZ ORIENT XXI!", che rimandano a un appello per sostenere il giornalismo e il lavoro del giornalista Rami Abou Jamous, premiato per il suo lavoro a Gaza.

Gaza non fa più notizia sui giornali? Proprio nel momento in cui Israele ha allargato il campo delle sue operazioni di terra in Libano, l’interesse dei media per la situazione in questa Striscia di 360 km² sta scemando, nonostante sia stata ormai superata la soglia – ufficiale – di 43.000 morti, in realtà è molto più elevata. Si osa a malapena ricordare che una parte del nord di Gaza è sotto assedio e che la popolazione sta letteralmente morendo di fame, vittima di una pulizia etnica. Allo stesso tempo, i media sono sempre pronti a riportare la propaganda dei leader israeliani, senza alcun contraddittorio. E dopo oltre un anno di guerra genocida, di attacchi sferrati al diritto internazionale e alle sue istituzioni, Benjamin Netanyahu e i suoi ministri, compresi i “suprematisti ebrei”, vengono sempre ricevuti con tutti gli onori.

Informare, analizzare e fornire chiavi di lettura. Questo è ciò che dovrebbero fare i media, e non la scorta mediatica di un genocidio o trasmettere i discorsi ufficiali. Lanciare l’allarme in un momento – forse l’abbiamo dimenticato? – in cui il fascismo è alle porte. Infine, ricordare che ciò che accade lì è più che mai legato a ciò che sta accadendo da noi. E che, al di là delle vite umane, dei domicidi e degli ecocidi, è la nostra stessa umanità – e la promessa del “mai più” – che rischiamo di tradire, se smettiamo di parlare del genocidio in corso.

In questo contesto dall’orizzonte oscuro, Orient XXI ha come obiettivo quello di mantenere la situazione di Gaza, e più in generale della Palestina, sempre in prima pagina, grazie in particolare al Diario del nostro corrispondente da Gaza, Rami Abu Jamous. Per la sua testimonianza e la resilienza di cui ha dato prova Rami ha ricevuto importanti riconoscimenti al premio Bayeux per i corrispondenti di guerra il 12 ottobre, e il suo Diario da Gaza è stato premiato, per ben 2 volte, nella categoria carta stampata.

Il nostro giornale si basa su questi due principi: in primo luogo, la necessità, più che mai, di avere dei media indipendenti che garantiscano un’informazione che non sia frutto né di investimenti di miliardari, alcuni vicini all’estrema destra, né al servizio di un governo che sostiene la politica israeliana e propaga discorsi di incitamento all’odio, divisivo e islamofobo principalmente verso le popolazioni musulmane o considerate tali. In secondo luogo, l’esigenza vitale di rappresentare i valori della solidarietà, in un mondo in cui il diritto internazionale viene platealmente calpestato e sempre più accantonato a favore della legge del più forte.

Per portare avanti il nostro lavoro di giornalisti, Orient XXI continua a chiedere alle sue lettrici e ai suoi lettori di garantire il suo finanziamento, in modo da non dipendere da alcun soggetto politico o economico. Anche per questo vogliamo rimanere un giornale con un accesso libero e gratuito: perché chi ha i mezzi per sostenere la stampa indipendente, e anche per i più precari tra i nostri lettori e lettrici, anche del Sud, possano avere il diritto di avere un’informazione di qualità.

I vostri messaggi toccanti e le vostre manifestazioni di solidarietà e simpatia, soprattutto dopo l’inizio della guerra genocida a Gaza, sono la prova che possiamo contare sul vostro sostegno. Tuttavia, e lo diciamo senza mezzi termini: è impossibile garantire un’informazione di qualità, una copertura quotidiana, senza avere mezzi finanziari e risorse umane adeguate. Tutto questo dipende anche da ognuno di voi: non possiamo denunciare i media e la stampa al servizio senza azioni concrete per aiutare chi li combatte.

Siamo consapevoli del compito che ci attende, soprattutto nel contesto attuale. Il nostro obiettivo è continuare a tenere fede ai nostri principi, portando avanti i nostri reportage e le nostre inchieste, perché la nostra priorità è dar voce e un volto alle vittime palestinesi, libanesi e le altre vittime della repressione coloniale e dei regimi autoritari, nel Maghreb e in Medio Oriente. Così come vogliamo far luce sulla politica occidentale nella regione e sulle conseguenze disastrose che gli impegni assunti a favore di Israele hanno sulle relazioni con il Sud del Mediterraneo. In ultimo, riteniamo importante guardare la storia per comprendere meglio il presente.

Queste sono le ragioni per cui lanciamo una campagna di donazioni per raggiungere quota 65.000 euro.

Si può anche scegliere di sostenerci regolarmente con una donazione mensile.

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Un grande ringraziamento anche da parte del gruppo di Orient XXI Italia.